Esercizi Nomenclatura Inorganica Tradizionale (spiegati)


In questo articolo svolgeremo insieme alcuni esercizi che ci permettono di passare dal nome Tradizionale alla formula di un composto. A questo articolo rimando per lo stesso tipo di esercizi ma sulla IUPAC.

Consiglio di provare prima a rivolgere da soli gli esercizi e poi confrontare i risultati per uno studio più efficace.

N.B. NH4+ si chiama ione ammonio mentre HCN si chiama acido cianidrico.


Tradizionale

Attribuire la formula chimica ai seguenti nomi:

  1. Ossido di calcio
  2. Fluoruro rameico
  3. Idruro aurico
  4. Solfuro ferrico
  5. Acido nitrico
  6. Solfato ferrico
  7. Anidride perclorica
  8. Ipobromito cobaltoso
  9. Perossido di bario
  10. Cianuro d’ammonio
  11. Biidrogeno fosfito bismutico
  12. Perclorato antimonioso
  13. Idrossido cromoso
  14. Solfuro acido di potassio
  15. Acido telluroso

1

Ossido di calcio – Secondo la nomenclatura tradizionale prendono il nome di ossido tutti quei composti formati da un metallo e l’Ossigeno. Il Calcio presenta un solo numero di ossidazione, il +2. Siccome lo “ione” ossido presenta numero di ossidazione pari a -2, per ottenere la formula chimica non ci resta che unire un Ca2+ e un O2-. Ricordiamo che la carica elettrica dei composti neutri deve essere = 0.

La formula risulta essere: CaO

2

Fluoruro rameico – Nella molecola è presente il prefisso -uro attaccato a un Fluoro, sappiamo che il Fluoro riesce a formare solo ioni negativi ed è quindi lecito dire che il fluoruro possa derivare dall’Acido fluoridrico a cui è stato strappato l’Idrogeno. Otteniamo quindi lo ione F. Il rame possiede il suffisso -ico e quindi siamo davanti allo ione Cu2+, cioè quello a numero di ossidazione più alto. Affinchè la carica complessiva del composto sia pari a 0 abbiamo bisogno di 2 ioni fluoruro per ogni ione rame.

La formula risulta essere: CuF2

3

Idruro aurico – Siamo davanti a un Idruro cioè a un composto formato da un metallo e da Idrogeno; le regole vogliono che si scriva prima il metallo e poi l’Idrogeno. Lo ione Idruro può essere visto come H. Lo ione aurico è il più grande tra i 2 ioni che l’Oro riesce a dare che sono il +1 e il +3. Per bilanciare il tutto abbiamo bisogno quindi di 3 ioni H per ogni ione Au3+.

La formula risulta essere: AuH3

4

Solfuro ferrico – Anche in questo caso abbiamo il suffisso -uro attribuito allo Zolfo, questo ci dovrebbe far pensare che questo atomo derivi dal suo Idracido e cioè H2S. Se leviamo i 2H quello che otteniamo e lo ione solfuro, S2-. Il Ferro riesce a dare 2 numeri di ossidazione +2 e +3, avendo il suffisso -ico dobbiamo scegliere il più grande. Per bilanciare la carica avremmo bisogno di 3 ioni solfuro e 2 ioni ferrici, questo perchè il minimo comune multiplo tra 2 e 3 è appunto 6. Se dividiamo il 6 per la carica di ciascun ione otteniamo il numero di ioni necessari per bilanciare elettricamente il composto.

La formula risulta essere: Fe2S3

5

Acido nitrico – Questo caso è un po’ più complicato degli altri. Dalla teoria sappiamo che questo è un Ossiacido perchè ha davanti la parola acido e anche perchè finisce in -ico. Quindi avrà sicuramente la una formula generica dove troviamo prima H poi il nonmetallo e infine l’O. Per non sbagliare a scrivere il nome è preferibile ricavare il composto a partire dall’Anidride di partenza. In questo caso abbiamo il suffisso -ico, cioè stiamo trattando il numero di ossidazione più alto, il +5. Ricaviamo ora l’anidride a base di Azoto dove l’azoto ha numero di ossidazione +5. Il composto che soddisfa tale criterio è N2O5 detta Anidride nitrica, se ora facciamo reagire tale composto con l’acqua (H2O) otteniamo H2N2O6. I coefficienti sono divisibile per 2, facendo la semplificazione otteniamo la formula giusta dell’acido.

La formula risulta essere: HNO3

6

Solfato ferrico – Questo composto è sicuramente un sale perchè ha il suffisso -ato, possiamo anche dire che finendo in -ato questo sale deriva da un Ossiacido che finiva in -ico, solfato diventa quindi Acido solforico. Ricaviamo la formula dell’Acido solforico per poi tornare al sale. L’Ossiacido finisce in -ico quindi dobbiamo usare il numero di ossidazione più elevato, +6. L’anidride che soddisfa questo numero di ossidazione è l’Anidride solforica, SO3. Questo composto reagisce con l’Acqua per dare l’Acido solforico, H2SO4. Se ora leviamo gli H otteniamo lo ione Solfato SO42-. Il Ferro avendo suffisso -ico è nello stato di ossidazione più elevato, cioè il +3. Affinchè lo ione SO42- e Fe3+ riescano a dare un sale neutro c’è bisogno che le cariche positive siano uguale a quelle negative, per farlo troviamo il minimo comune multiplo per le cariche, che risulta essere 6. Ora dividiamo il 6 per la carica dello ione e troviamo il numero di ioni necessari affinchè il composto sia neutro.

La formula risulta essere: Fe2(SO4)3

7

Anidride perclorica – Ci troviamo davanti a un’anidride, quindi la reazione tra un nonmetallo e l’Ossigeno. Abbiamo anche il prefisso per- e il suffisso -ica questo significa che dobbiamo considerare il numero di ossidazione più alto per il Cloro, cioè il +7. Affinchè si possa ottenere un composto neutro c’è bisogno di mettere insieme l’ipotetico “ione” Cl7+ (CHE NON ESISTE) con lo ione O2-. Il minimo comune multiplo è 14, dividendo per le cariche si ottiene che sono necessari 2 Cl7+ e ben 7 O2-.

La formula risulta essere: Cl2O7

8

Ipobromito cobaltoso – Il prefisso ipo- e il suffisso -ito dovrebbero farci subito pensare a un sale ternario. In particolare ripercorrendo all’indietro il nome, ipobromito deriva sicuramente dall’Acido ipobromoso, questo acido possiamo farlo derivare dall’Anidride ipobromosa quindi il composto a base di Bromo e Ossigeno dove il nonmetallo è nello stato di ossidazione più basso, il +1. Anidride ipobromosa → (Br2O) | Acido ipobromoso → (HBrO) | Ipobromito → (BrO). Il Cobalto ha come numeri di ossidazione il +2 e il +3, scegliamo il più basso visto che abbiamo il suffisso -oso.

La formula risulta essere: Co(BrO)2

9

Perossido di bario – Nella nomenclatura tradizionale i perossidi formano un gruppo staccato da quelli degli ossidi. Un perossido è caratterizzato dal gruppo O22-. Il bario da origine solo agli ioni Ba2+ quindi per ottenere un composto neutro non ci resta che prendere uno ione di ciascuno.

La formula risulta essere: BaO2

10

Cianuro d’ammonio – Questo è un composto molto particolare perchè contiene al suo interno 2 ioni che non rientrano in nessuna delle classi di composti trattati nella teoria. Notiamo che nel nome è presente il suffisso -uro, quindi questo è un sale, in particolare è un sale dell’Acido cianidrido (HCN), dove il suffisso -idrico diventa -uro nei sali. L’ammonio invece si riferisce a questo ione: NH4+, che deriva dalla reazione tra l’ammoniaca (NH3) e un H+.

La formula risulta essere: NH4CN

11

Biidrogeno fosfito bismutico – Questo nome segue la logica vista per tutti gli altri sali a base di Ossiacidi ma bisogna stare attenti a una cosa, in questo caso l’Ossoacido non ha perso tutti gli Idrogeni perchè davanti al nome notiamo la scritta “Biidrogeno”. Ricaviamo l’acido di partenza e poi facciamo in modo che arrivi ad avere 2 Idrogeni. Il suffisso -ito ci indica che questo sale deriva da un Ossoacido che finiva in -oso, in particolare si tratta dell’Acido fosforoso H3PO3 che a sua volta deriva dalla reazione tra l’acqua e l’Anidride fosforosa. Questo acido ha 3 H ma a noi servono solo 2, ne leviamo quindi uno e otteniamo lo ione biidrogeno fosfito (H2PO3). Il bismuto ha numeri di ossidazione +3 e +5, noi prendiamo il +5. Per avere la neutralità del composto abbiamo bisogno di 5 ioni H2PO3 per ogni Bi5+.

La formula risulta essere: Bi(H2PO3)5

12

Perclorato antimonioso – Molto simile all’esempio 8. Per- e -ato devono farvi pensare a un sale ternario, in particolare siccome è presento -ato allora deriva da un Ossiacido che finiva in -ico. Questo Ossiacido è sicuramente l’Acido perclorico che a sua volta deriva dalla reazione tra l’acqua e l’Anidride perclorica, il Cloro deve avere numero di ossidazione più alto, cioè +7. L’anidride che interessa a noi è l’Anidride perclorica che ha formula Cl2O7, dalla reazione con acqua si ottiene l’Acido perclorico HClO4 e da cui si ricava poi lo ione Perclorato ClO4. L’Antimonio presenta 2 numeri di ossidazione, +3 e +5.

La formula risulta essere: Sb(ClO4)3

13

Idrossido cromoso – Questo è il primo idrossido che incontriamo, sappiamo dalla teoria che gli Idrossidi sono caratterizzati dalla presenza del gruppo OH. Il Cromo riesce a dare diversi numeri di ossidazione ma il più piccolo è il +2, per la neutralità della molecola abbiamo bisogno di 2 gruppi Idrossido per ogni ione cromoso.

La formula risulta essere: Cr(OH)2

14

Solfuro acido di potassio – Questo è un composto ternario anche se finisce in -uro, come mai? Oltre alla presenza di Potassio e Zolfo è presente anche l’Idrogeno. Siccome finisce in -uro allora deve obbligatoriamente derivare dall’Acido solfidrico (H2S). Questo acido presenta però 2 Idrogeni, a noi per ottenere il Solfuro acido ci serve che solo 1 Idrogeno venga perso per ottenere HS. Il potassio non ci da problemi esistendo solo come K+.

La formula risulta essere: KHS

15

Acido telluroso – In questo ultimo caso ci troviamo sicuramente davanti a un Ossiacido per 2 motivi, il nome inizia in “acido” e finisce in -ico. In particolare questo ossiacido nasce dalla reazione tra l’Anidride tellurica e l’acqua. Il Tellurio ha numeri di ossidazione +4 e +6 ma nel nostro caso è necessario il numero più basso, il +4. L’anidride che ci occorre è TeO2, questa poi reagirà con l’acqua per formare l’Ossiacido.

La formula risulta essere: H2TeO3