Nella raccolta degli articoli sulla parte teorica della nomenclatura dei composti inorganici abbiamo visto quali sono le regole da seguire per ottenere il nome dei composti. Ora non ci resta che fare un po’ di pratica.
Consiglio di risolvere gli esercizi da soli e poi confrontare i risultati per ottenere i migliori risultati dallo studio.
N.B. Lo ione NH4+ prende il nome di ione Ammonio, mentre lo ione CN– si chiama ione Cianuro.
TRADIZIONALE SALI
Attribuire il nome secondo la nomenclatura tradizionale ai seguenti composti:
- CuBr2
- FePO4
- Au(IO3)3
- AgNO2
- Cr2(HPO4)3
- AuCN
- KMnO4
- (NH4)3PO3
- Fe(HSO3)2
- Cu3P2
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CuBr2 – Siamo davanti a un sale binario, questo sale può essere ottenuto facendo reagire un idracido e una base contenente Rame. Nei sali l’anione deriva sempre dall’acido e il metallo dalla base. Gli idracidi quando cedono l’anione per diventare sali convertono il suffisso -idrico in -uro. Siccome è presente Br possiamo immaginarci che derivi dall’acido bromidrico, HBr. Per il Rame è necessario specificare il numero di ossidazione, in questo caso ci troviamo davanti allo ione Cu2+ e di conseguenza usiamo il suffisso -ICO visto che è il numero di OX. maggiore.
Il nome risulta essere: BROMURO RAMEICO
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FePO4 – Questo è un sale ternario e sicuramente possiamo immaginarci che per produrlo abbiamo fatto reagire un Ossiacido e una base contenente Ferro. L’Ossiacido reagente è l’Acido fosforico H3PO4, gli Ossiacidi che finisco in -ico diventando sali convertono il suffisso in -ato. Il Ferro ha 2 numeri di ossidazione ed è quindi necessario indicare di quale ione stiamo parlando. In questo caso si tratta dello ione Fe3+ cioè quello a maggior numero di OX.
Il nome risulta essere: FOSFATO FERRICO
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Au(IO3)3 – Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un sale che deriva dalla reazione tra un Ossiacido e una base contente Oro perchè è un sale ternario. L’anione di questo sale è particolare perchè come nonmetallo abbiamo lo Iodio che presenta fino a 4 numeri di ossidazione. Ogni numero di ossidazione ha il suo nome specifico: +1 = ipo- … -oso, +3 = … -oso, +5 = … -ico, +7 = per– … -ico. Nel nostro caso lo Iodio ha numero di ossidazione pari a +5, quindi deriva dall’acido iodico, HIO3. Quando però andiamo a formare i sali convertiamo -ico in -ato. Ricordiamo anche che l’Oro ha 2 numeri di ossidazione, +1 e +3, il nostro composto contiene il più alto.
Il nome risulta essere: IODATO AURICO
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AgNO2 – Esercizio simile al punto 2. L’anione NO2– deriva dall’acido nitroso (HNO2) e siccome nei sali il prefisso -oso diventa -ito, il nome è subito trovato. Teniamo anche conto che l’Argento ha solo un numero di ossidazione e quindi non è necessario specificare niente.
Il nome risulta essere: NITRITO DI ARGENTO
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Cr(HPO4)3 – Questo è il primo sale quaternario che incontriamo. Possiamo immaginarci che derivi dalla reazione tra una base contenente Cromo e l’Acido fosforico che però ha perso solo 2 Idrogeni dei 3 che ha in totale. Il sale è quindi scomponibile in HPO42– e Cr3+. Per le regole che ci siamo dati convertiamo il suffisso -ico dell’acido fosforico in -ato, dobbiamo anche esprimere il fatto che 1 Idrogeno è ancora presente nell’anione. Uno dei nomi possibili per questo anione è: ione idrogeno fosfato. Il Cromo presenta diversi numeri di ossidazione ma quello che abbiamo noi è quello intermedio e quindi ha il suffisso -ico.
Il nome risulta essere: IDROGENOFOSFATO CROMICO
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AuCN – L’anione di questo sale è particolare, anche se non è effettivamente un idracido lo si accetta comunque nel gruppo date le sue proprietà simili a quelle degli idracidi. L’acido di partenza è appunto l’Acido cianidrico, gli idracidi diventando sali convertono il suffisso -idrico in -uro. L’Oro abbiamo già detto che presenta 2 numeri di ossidazione, in questo caso è presente come Au+.
Il nome risulta essere: CIANURO AUROSO
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KMnO4 – Questo sale deriva da quelle anidridi che si formano quando i metalli reagendo con l’Ossigeno presentano numeri di ossidazione alti. Il Manganese presenta numero di ossidazione pari a +7, il più alto, quindi l’acido iniziale sarà l’Acido permanganico (HMnO4). Nella formazione dei sali il prefisso per- rimane ma -ico divento -ato. Per il potassio non cambia niente essendo che esiste solo lo ione K+.
Il nome risulta essere: PERMANGANATO DI POTASSIO
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(NH4)3PO3 – Questo sale presenta un catione molto particolare. Lo ione ammonio NH4+ deriva dalla reazione tra ammoniaca e un acido, questo ione nella nomenclatura si comporta esattamente come un metallo alcalino (Na+, K+). L’anione possiamo ricondurlo all’Acido fosforoso, H3PO3, visto che il numero di ossidazione di P è pari a +3. Nei sali -oso diventa -ito.
Il nome risulta essere: FOSFITO D’AMMONIO
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Fe(HSO3)2 – Anche questo è un sale quaternario e come tale deriva dalla reazione parziale di un acido e un base che deve contenere il Ferro. L’acido che in questo caso ha perso solo un Idrogeno è l’Acido solforoso, H2SO3. Abbiamo detto che -oso diventa -ito ma in questo caso e necessario anche indicare la presenza di un Idrogeno, un nome per lo ione HSO3– potrebbe essere bisolfito. Il Ferro presenta 2 numeri di ossidazione ed è quindi necessario indicare a quale ione ci stiamo riferendo, in questo caso allo ione Fe2+, il più piccolo.
Il nome risulta essere: BISOLFITO FERROSO
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Cu3P2 – Questo è un sale davvero particolare e darne il nome non è banale. Per prima cosa vediamo che nasce dalla reazione tra Rame e Fosforo ma abbiamo detto che ogni sale è riconducibile a una reazione acido-base. Il rame deve derivare da una base e il Fosforo da un acido. Essendo un composto binario potremmo pensare che l’acido possa essere un idracido ma il Fosforo e l’Idrogeno reagendo non danno un acido ma un composto che ha formula PH3, fosfina. La nomenclatura vuole che anche i composti formati da nonmetalli e Idrogeno quando si trovano in composti binari legati a metalli abbiamo il suffisso -uro, come se fossero degli acidi. Il Rame è possibile trovarlo in 2 numeri di ossidazione, +1 e +2, in questo caso abbiamo il +2.
Il nome risulta essere: FOSFURO RAMEICO
IUPAC SALI
- KClO3
- SF6
- RbHSO4
- NNa3
- GaH3
- Zn(HCO3)2
- Na2O2
- NaHS
- Fe(NO3)3
- AlBO3
1
KClO3 – I sali secondo la nomenclatura IUPAC seguono delle regole molto facili da applicare. In primo luogo si indica il numero di Ossigeni presente, si passa poi a indicare il nonmetallo con il suffisso in -ato e si indica in numero romano il numero di ossidazione del nonmetallo, infine si indica la quantità del catione presente.
Il nome risulta essere: TRIOSSOCLORATO (V) DI POTASSIO
2
SF6 – In questo caso stiamo trattando un composto che non è propriamente un sale perchè non rientra tra le categorie di composti salini. Questo composto presenta il Fluoro e siccome è solo un composto binario possiamo dire che si tratti sicuramente di un fluoruro.
Il nome risulta essere: ESAFLUORURO DI ZOLFO
3
RbHSO4 – Questo composto è un sale quaternario. Per identificarne il nome è possibile usare le regole dette nell’esempio 1 ma bisogna tener conto che abbiamo anche un Idrogeno che prima non era presente. La regola vuole che prima di tutto si indichi la quantità di idrogeni presente e poi si continui con le regole viste prima.
Il nome risulta essere: IDROGENO TETRAOSSOSOLFATO (VI) DI RUBIDIO
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NNa3 – Composto binario particolare, quando vediamo l’Azoto legato a un metallo allora stiamo considerando un NITRURO.
Il nome risulta essere: NITRURO DI TRISODIO
5
GaH3 – La nomenclatura IUPAC vuole che tutti i composti binari a base di Idrogeno siano considerati Idruri ad eccezione degli Idracidi.
Il nome risulta essere: TRIIDRURO DI GALLIO
6
Zn(HCO3)2 – Con questo composto aggiungiamo un’altra regola a quelle già usate per l’esercizio 3. In questo caso siccome l’anione è presente 2 volte è necessario indicarlo nel nome, per farlo si mette davanti a tutto il nome la parola bis e si mette tra parentesi la parte di nome riferita all’anione. Le regole rimangono uguali a quanto visto prima.
Il nome risulta essere: BIS (IDROGENO TRIOSSOCARBONATO (IV)) DI ZINCO
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Na2O2 – Questo è un ossido particolare che fa parte di una sottoclasse degli ossidi chiamata Perossidi, nella nomenclatura IUPAC non cambia niente e ci si riferisce a loro sempre con la dicitura di ossidi.
Il nome risulta essere: DIOSSIDO DI DISODIO
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NaHS – Questo è uno dei pochi sali che derivano da un idracido ma che è comunque un sale ternario. Le regole non cambiano ma bisogna ricordarsi di indicare anche l’Idrogeno.
Il nome risulta essere: IDROGENO SOLFURO DI SODIO
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Fe(NO3)3 – Composto molto simile a quanto visto per il punto 6 ma in questo caso non abbiamo da indicare la presenza di nessun Idrogeno. Bisogna ricordarsi di indicare quante volte è presente l’anione.
Il nome risulta essere: TRIS (TRIOSSONITRATO (V)) DI FERRO
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AlBO3 – Composto particolare ma che è riconducibile a un ossiacido del Boro. Per ottenere il nome seguiamo le regole elencare nell’esempio 1.
Il nome risulta essere: TRIOSSOBORATO (III) DI ALLUMINIO